Il cartoccio

La lavorazione del cartoccio affonda le sue radici nell’arte povera contadina friulana. Da secoli le donne friulane lavorano questo straordinario materiale durante il freddo inverno sedute di fronte al tipico fogolâr. Il procedimento è piuttosto complesso, richiede una grande manualità in quanto il cartoccio è molto fragile ma soprattutto una grande passione e molta pazienza. Il materiale si presta alla creazione di bambole, composizioni floreali ed intrecciato si può impiegare per costruire cesti e borsette. Il tutto arricchito da bacche, corteccie, muschi e tutto ciò che la natura offre, permette di ottenere composizioni di una raffinatezza unica.

 

In questo sito che ha lo scopo di far conoscere questa arte potrai trovare alcune foto dei miei lavori. Se desideri alcune informazioni scrivi pure una mail all’amministratore di questo sito.

Ma cos’è il cartoccio?

“Il mais è pianta monoica: cioè i fiori maschili e femminili sono sulla stessa pianta portati da infiorescenze separate.
L’infiorescenza maschile (detta volgarmente pennacchio) è un panicolo terminale, costituito da numerose ramificazioni sulle quali si trovano le spighette; ogni spighetta consta di due fiori con tre stami ciascuno.
L’infiorescenza femminile (comunemente, ma impropriamente, detta pannocchia) è una spiga ascellare, posta circa a metà altezza della pianta, in genere al 6-7° nodo sotto il pennacchio.
La spiga è portata da un peduncolo fatto di internodi brevi e nodi assai ravvicinati; ciascun nodo del peduncolo porta una foglia metamorfosata in brattea o spata; il complesso delle brattee, che avvolgono completamente la spiga, forma il cosiddetto cartoccio, avente funzione protettiva.”

(fonte:http://www.agraria.org/)

Da questo interessante testo ricco di termini botanici si capisce che il cartoccio altro non è che un insieme di foglie che svolgono la funzione di protezione della pannocchia. Il termine corretto per chiamare la singola foglia del cartoccio è “Brattea“.

In questa foto si vede la pannocchia con il cartoccio. In passato il materiale era molto più reperibile di adesso. Infatti una volta il mais si raccoglieva a mano e si scartocciava a mano. Così facendo il cartoccio rimaneva integro e lavorabile. Ora con le mietitrebbie il cartoccio viene rotto e reso inutilizzabile.